Le Borse. Simbolo di emancipazione femminile, sono diventate nel corso del ‘900 l’accessorio per eccellenza della donna.
Destinate a contenere ciò che una volta veniva celato dentro le capienti tasche dei grandi abiti, sono diventate sempre più oggetto di sogno e desiderio, spesso al di là di ogni logica (quasi quanto le calzature).
Abbiamo sempre la sensazione di non averne mai abbastanza, e forse non è un caso se le statistiche stimano una crescita annua nelle vendite di borse in Europa del 2,8% nei prossimi 3 anni.
ECCO I 6 MOTIVI PER CUI DESIDERIAMO SEMPRE NUOVE BORSE
1. La borsa deve adattarsi al nostro lifestyle
Siamo mamme multi-tasking che si trascinano borse mai abbastanza capienti ma piene di tutto e per tutte le evenienze, tra pappe pronte, pannolini, quaderni di scuola, documenti per l’ufficio e cambio per la lezione di pilates (una Mary Poppins in versione 2.0).
Siamo la manager che si presenta al Consiglio di Amministrazione con la sua borsa dalla forma impeccabile e controllata che contiene smarphone, tablet, relazioni (ma nasconde nella zip interna la lista della spesa, le ricevute della tintoria e calze di ricambio).
Siamo anche la free lance perennemente in motorino che ha fatto dello zaino in tutte le versioni il suo miglior alleato.
2. La borsa deve soddisfare il nostro gusto ed il nostro umore spesso mutevole.
La borsa, come tutti gli accessori che scegliamo, dichiara qualcosa di noi, del nostro carattere e delle nostre aspirazioni.
Così un giorno ci sentiamo bon ton come la Regina d’Inghilterra indossando una borsetta nera e dalla rigida linea a trapezio, un altro ci sentiamo esuberanti e trasgressive come Lady Gaga con una borsa decorata da graffiti color fluo.
Altre volte camminiamo per le gelide strade cittadine fiere come principesse dei ghiacci con la sacca in eco-pelliccia di un bianco immacolato; un altro incediamo come anticonformiste rockstar tra le corsie del supermercato con la sacca del momento tutta borchie, anelli e frange.
E quali altri ragioni ci legano così tanto alle borse, anche a rischio di essere ripetitive nella scelta?
3. La borsa ci fa sentire protette
Talvolta la borsa è la nostra ‘coperta di Linus’, protettiva. Perché contiene tutto ciò che riteniamo irrinunciabile, il kit di sopravvivenza come il trucco, le sigarette, il cellulare, la spazzola per capelli, il quadernino. E ancora: gli occhiali da sole anche con la nebbia, il deodorante, l’ombrellino pieghevole.
Magari custodisce pezzi della nostra vita da cui non si separeremmo mai (i biglietti di un concerto memorabile, il pupazzetto regalatoci dalla figlia, il cappellino del nostro ex).
4. La borsa ci difende dagli sguardi (o così ci illudiamo)
Quante ragazze ho visto portare tracolle ingombranti sui fianchi pensando nascondere il sedere grosso (la brutta notizia è che questa soluzione lo fa notare di più. La bella notizia è che per ogni corporatura esiste la borsa giusta.
Ma non mancano coloro che alla borsa si aggrappano, nella speranza di scomparire, magari perché a disagio in mezzo ad un gruppo di persone. La stringono con entrambe le mani e tengono le spalle chiuse. Anche questa è comunicazione (ma non efficace).
5. La borsa ci permette di osare
Perchè una borsa un po’ vistosa o con un carattere deciso può diventare il nostro centravanti di sfondamento se noi non possediamo abbastanza grinta: vai avanti tu, per favore.
In fondo la borsa, anche se molto connotata, non ci mette in discussione né ci manda in crisi come provare un abito dal taglio particolare o un paio di jeans skinny in camerino: niente paturnie di forma, taglia, peso in eccesso, strani effetti sulla silhouette. Semplicemente la prendo e ‘lei’ mi porta in giro. Meglio di così!
6. La borsa ci permette di ostentare
Diciamocelo: la borsa è per molte di noi un simbolo di status (acquisito o aspirazionale).
Il fascino di un modello luxury ben riconoscibile, oppure un logo impresso magari in caratteri discreti, ci fa sentire più importanti, ci alza il tono dell’umore e del nostro percepito.
Se una volta era il valore intrinseco del prodotto a proiettare lo status di una persona (la preziosità dei materiali, la qualità, la fattura), oggi una minor qualità viene sostituita dal ‘valore’ del marchio e dall’immedesimarsi dentro le storie che il marchio stesso rappresenta.
Tanto ci basta per essere disposte a pagarlo tanto e ostentarlo come indicatore di un prestigio che, attraverso la borsa che comperiamo, diventa anche un po’ nostro.
E’ quanto teorizzato da Thorstein Veblen (1857-1929), economista e sociologo statunitense attraverso il concetto del ‘Consumo Vistoso’, dove nel comportamento di certi consumatori non prevalgono decisioni basati sull’utilità e la razionalità, bensì sulla ‘massimizzazione del prestigio‘.
Al di là delle motivazioni individuali, esistono borse che possono fare quasi tutto, o quelle destinate a durare per sempre perché sono grandi classici. Queste ad esempio sono le 13 borse iconiche degli ultimi 30 anni secondo Vogue.
Ma nessuna borsa è perfetta.
Infatti non esiste una borsa che possa soddisfare contemporaneamente tutte le nostre necessità: ne serve un certo numero per coprire tutti i momenti, tra funzionalità, capienza, seduzione, gratificazione e ritorno.
E comunque non basterebbero lo stesso, colpa anche del fatto che non esistono quasi più regole nella scelta e nell’abbinamento della borsa al resto dell’outfit.
Per cui è lecito scegliere più liberamente tra tandi modelli diversi tra loro per forme, colori, materiali, finiture, applicazioni, chiusure, manici, dimensioni.
Nel dubbio, approfittiamo dei saldi: quale miglior occasione per andarci a comprare una nuova borsa?
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