Sarà questo il mio mantra per il 2019: insegnare l’IMMAGINE CONSAPEVOLE e portarla ai C-level
Per sostenere la loro leadership, il loro essere role model, ma anche per lo sviluppo delle persone nelle loro aziende.
Autenticità, presenza, coerenza, credibilità, flessibilità. Sostenute e rafforzate anche attraverso l’immagine.
Davvero pensiamo che tra le SOFT SKILL che sostengono la COMUNICAZIONE e la LEADERSHIP possa mancare una consapevolezza della propria comunicazione visiva?
O qualcuno ancora pensa che occuparsi della propria immagine sia un esercizio di vanità, di superficialità, inutile se non deleterio?
Forse non hanno trovato nessuno che spiegasse la differenza tra ‘occuparsi del fuori’ come esercizio fine a se stesso, e ‘valorizzare la propria individualità in modo olistico‘. Non è una differenza da poco!
Davvero vogliamo ancora ignorare che ciò che comunichiamo all’esterno con la nostra immagine ha un impatto sugli altri (positivo o negativo)
E anche se non ce ne vogliamo occupare noi, saranno gli altri a farsi un loro quadro di chi siamo, cosa facciamo, quanta attenzione meritiamo? Dovremmo essere NOI responsabili del nostro STORYTELLING, e non lasciarlo nelle mani di altri.
Ma vorrei anche uscire dall’ovvio: non si tratta più di dire alle persone ‘come devono vestirsi’. Bisogna portare alle persone le INFORMAZIONI, argomentandole, portandoli a capire quali STRUMENTI hanno a disposizione e come fare SCELTE INDIVIDUALI, che creino benessere, che li aiutino ad esprimersi meglio, con più FLESSIBILITA’ e più AUTENTICITA’. A tutti i livelli!
Prendiamo ad esempio I DIPENDENTI di un’azienda: essi sono parte dello STORYTELLING AZIENDALE, sono i loro ambasciatori, e contribuiscono al loro BRANDING.
Non solo: mettere a disposizione dei singoli gli strumenti per riconoscere e gestire al meglio la propria comunicazione visiva li aiuta a livello di sicurezza, AUTOSTIMA, AUTO DETERMINAZIONE.
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